A Chianciano Terra di Mezzo protagoniste le 20 lingue inventate da J.R.R TOLKIEN
Un Corso di Lingue elfiche e un corso di Scrittura elfica a cura del linguista Roberto Fontana durante la manifestazione Tolkeniana di Chianciano Terme
L’inesauribile fantasia di J.R.R. Tolkien non ha prodotto soltanto le saghe narrate nel “Silmarillion”, “Lo Hobbit” e “Il signore degli anelli”. Il professore di Oxford, filologo e linguista, ha anche inventato numerosi linguaggi, ognuno dotato di lessico, grammatica e sintassi propri.
Quali sono le principali lingue elfiche inventate da Tolkien?
Le due lingue elfiche maggiormente conosciute sono il Quenya, la lingua degli elfi del perduto Ovest, dotta e sapienziale, una sorta di “Latino elfico”, e il Sindarin, la lingua degli elfi della Terra di Mezzo. Ma Tolkien non si è limitato a due lingue: in realtà, è stato contato che le lingue collegate al legendarium, ovvero la sua intera opera letteraria, e inventate dal professore oxonianio sono circa venti!
Ovviamente non tutte hanno lo stesso livello di completezza e abbondanza lessicale come le prime due citate, ma tutte sono state sapientemente collegate da Tolkien in uno schema evolutivo e di reciproche connessioni che ricorda molto da vicino le lingue del mondo reale. Nella sua conferenza di Sabato 29 giugno alle ore 10:00, Roberto Fontana illustrerà l’evoluzione delle lingue tolkieniane a partire da quelle dei Valar fino alle lingue naniche, orchesche e umane della Terza Era. Verranno anche accennate le principali differenze sintattiche fra il Quenya e il Sindarin, con esempi ripresi dai libri di Tolkien.
Le lingue elfiche hanno alfabeti differenti?
Tolkien, le cui doti artistiche sono ben note, non si è limitato ad inventare quasi 20 lingue del tutto nuove, ma ha anche voluto che queste lingue fossero dotate di alfabeti propri: chi ha visto i film della saga conosce già le rune, mentre i caratteri elfici veri e propri prendono il nome di “tengwar“. Come nel mondo reale, le Tengwar non hanno un utilizzo univoco, ma le modalità d’uso variano di era in era, da popolo a popolo, e talvolta anche in base alla zona di abitazione. Esistono consonanti, le vere e proprie “tengwar”, vocali, dette “tehtar“, e tanti segni particolari che modificano la pronuncia e la composizione.
Come è possibile partecipare al Workshop di Roberto Fontana?
La partecipazione al workshop di Roberto Fontana è gratuita e non è necessaria la prenotazione, come per altre attività.